Le perle sono da secoli il più classico dei gioielli, vere o artificiali che siano riescono a donare una luminosità eccezionale al viso. A parte le stupide credenze che portino lacrime e che quindi non si debbano regalare, superstizioni da Medio Evo, una collana di perle è un classico che non manca quasi mai fra i bijoux di una donna.
Le perle possono essere naturali, coltivate o artificiali. Le naturali e coltivate d’acqua salata vengono formate da strati di madreperla che vengono emessi dall’ostrica intorno ad un corpo estraneo penetrato nella conchiglia. Sono naturali quelle dove il processo avviene naturalmente ed il corpo estraneo è solitamente un granello di sabbia od un frammento di conchiglia penetrato nel mollusco, coltivate quelle in cui il corpo estraneo, solitamente una perlina di madreperla, è inserito dall’uomo nel mollusco. Se il corpo estraneo entra o viene inserito fra il mollusco e la conchiglia si forma la perla mabe ovvero quella piatta su un lato.
Servono decine di anni per ricoprire il corpo estraneo ed ottenere una buona misura e questo giustifica l’elevato costo delle perle. Le perle che si trovano in commercio sono tutte coltivate, quelle naturali sono ormai introvabili. Il valore è dato dalla misura, dalla regolarità, dal colore e dalla lucentezza e non è mai basso, neppure per le meno belle.
Le perle d’acqua dolce sono meno pregiate di quelle d’acqua salata, non sono costruite intorno ad un nucleo, sono interamente di madreperla, e quindi hanno quasi sempre forma irregolare anche quando coltivate. Il colore e la lucentezza sono in genere qualitativamente ed esteticamente inferiori. Un solo mollusco ne può produrre anche più di 20 contemporaneamente in soli 2 a 6 anni. Ovvia quindi la differenza di prezzo.
Le prime perle artificiali sono state prodotte nell’800 quindi non è detto che un filo di perle antiche sia necessariamente di perle vere. Sono costituite da una perla di vetro rivestita di una sostanza perlacea che si ottiene dalle squame dei pesci. La qualità dipende da quanto è spesso lo strato di rivestimento, che si ottiene in vari bagni con seguente asciugatura. Quelle di Maiorca, ad esempio, sono artificiali ma di buona qualità avendo 9 o più bagni. Un filo di perle artificiali di buona qualità, se ben conservato, dura moltissimi anni.
Come distinguere una perla artificiale da una vera? C’è un trucco abbastanza semplice, magari non sarà elegantissimo da fare in pubblico ma è garantito. Bisogna strofinare leggermente una perla su un dente. Se la superficie la sentiamo liscia la perla è artificiale, se invece è sabbiosa, leggermente ruvida contro il dente, la perla è vera. Potrete trovare perle artificiali montate su anelli o orecchini d’oro, mai dare nulla per scontato.
Per una valutazione dovrete comunque rivolgervi ad un orefice, troppi sono i fattori che influenzano la quotazione. Le perle di fiume che si vendono nei mercatini a pochi euro al filo possono essere artificiali o anche coltivate ma il loro valore è a livello delle artificiali di bigiotteria o, in qualche caso, anche inferiore. Fanno comunque un bell’effetto senza doversi preoccupare troppo e quindi ben vengano.
Quando non indossate meglio riporle in sacchettini di cotone o seta, dove possano respirare. Mai indossarle sulla pelle unta di crema, mai mettere il profumo con le perle indossate, fare estrema attenzione anche alla lacca per capelli o al gel, nel caso degli orecchini. Si macchiano irrimediabilmente, vere o false che siano. Quelle vere è meglio indossarle il più possibile per conservarle bene ed evitare che diventino opache e grigiastre.