La manutenzione di una siepe richiede innanzitutto la conoscenza delle esigenze colturali della o delle specie che la compongono. Si dovrà sapere se quel dato vegetale è di lento o rapido sviluppo, se va potato prima o dopo la fioritura, se ama terreno umido e fresco o terreno asciutto, se va posto in posizione soleggiata o ombreggiata.
La forma di una siepe si ottiene esclusivamente con la ” potatura di formazione” da praticarsi fin dall’impianto. Un paio di volte all’anno (fine estate ed inverno) le piante saranno curate con le forbici, asportandone i rami troppo vigorosi o mal disposti e riducendo quelli troppo lunghi. Ad esempio le piante sempreverdi richiedono una potatura meno drastica delle specie caducifoglie perchè quest’ultime crescendo più rapidamente tendono a “spogliarsi” in basso.
Ottenuta definitivamente la forma desiderata, la siepe sarà costantemente curata ed assistita per farle mantenere la sua fisionomia. Se la forma è quella classica ” squadrata” la potatura non presenta eccessivi problemi. Si può tuttavia controllarla con l’aiuto di pali o canne verticali posti due a due ai fianchi della siepe ed a distanza di 4/6 metri uniti in alto da una canna trasversale posta in ogni caso alla medesima altezza dal suolo.
Ogni siepe favorisce lo sviluppo di piante infestanti, generalmente rampicanti di cui, fra le più comuni, ricordo: Vilucchio, Caprifoglio, Edera, Vitalba, Rovo. Oltre a queste ve ne sono di non rampicanti, come: Sambuco, Gigaro. i cui semi vengono trasportati dal vento o vengono deposti con gli escrementi dagli uccelli. Si rendono necessarie quindi almeno un paio di ripuliture (diserbi) annui. Si procede con un falcetto, con forbici e con zappetta o vanghetta a mano: evitare di ricorrere ai diserbanti chimici ed ormonici, perchè la siepe riporterebbe comunque dei danni.
Tra i più comuni nemici delle siepi ricordo gli insetti, particolarmente quelli fitofagi, i quali attraverso il loro complesso ciclo vitale rovinano radici, fusti e rami, foglie, fiori e frutti dei vegetali. La lotta è quella normalmente consigliata per le varie specie: trattamenti a base di olii emulsionabili, di esteri fosforici, ecc.
Almeno una volta all’anno, in occasione della zappettatura invernale del terreno, ripulitura dalle erbacce e potatura, si procederà alla concimazione della siepe. Si deve preferire il buon letame maturo, leggermente interrato con la zappatura o in mancanza di questo, utilizzare fertilizzanti complessi ternari. Per il mantenimento della siepe è importante anche la somministrazione dell’acqua. Non dimenticarsi di irrigare le piante che formano la siepe immettendo l’acqua in due canaletti ricavati nel terreno all’interno della siepe stessa.
Dopo pochi o molti anni a seconda del tipo di siepe sarà necessario ricorrere al suo ringiovanimento. Ciò si fa con delle opportune potature asportando i tronchi ed i rami vecchi e lasciando (scorcendoli) solo quelli giovani, sani e robusti. Per fare questo è necessario utilizzare un dispositivo come il tagliasiepi, che può essere scelto seguendo la guida di Luca Tavellaguida di Luca Tavella pubblicata su Ilmioprato.comIlmioprato.com. Per un paio di anni la siepe apparirà “vuota” ma le cure che ad essa saranno elargite (annaffiature, concimazioni, potature leggere, ecc.) la renderanno nuovamente unita e folta.