Le lampade a fluorescenza costituiscono una forma di illuminazione molto valida ed economica: rispetto alle lampade a incandescenza, quelle fluorescenti producono infatti una quantità di luce circa cinque volte maggiore (un tubo da 40 W, per esempio, fornisce la stessa illuminazione di una lampadina da 200 W); inoltre, durano all’incirca 7000-7500 ore, rispetto alle 1200-1500 delle normali lampadine, il che si traduce in un notevole risparmio di energia è di denaro.
La qualità e la resa cromatica della loro luce, peraltro, sono decisamente inferiori a quelle delle lampadine a incandescenza in quanto, a seconda della tonalità che contraddistingue i vari tipi (le più comuni sono la bianca, la calda e la calda deluxe), vengono accentuati alcuni colori e smorzati altri. Le lampade a tonalità bianca e a tonalità calda producono il massimo di luce rispetto alla potenza e sono adatte, le seconde in particolare, per ambienti quali la cucina. Quelle a tonalità calda deluxe hanno una luce molto simile a quella delle lampadine a incandescenza e un’ottima resa cromatica, per cui sono adattissime per il soggiorno o la zona pranzo; tuttavia occorre tener presente che, in rapporto alla potenza, la loro efficienza luminosa è inferiore di circa il 10% rispetto agli altri due tipi.
Installazione
Una lampada fluorescente di tipo convenzionale deve essere alimentata con un cavo a tre anime, in quanto la piastra portante del portalampada è di metallo e quindi deve avere la messa a terra. Prima di installare una lampada a fluorescenza (sia che si tratti di sostituire un lampadario sospeso sia che si tratti di creare una nuova fonte di luce partendo da SCATOLE di DERIVAZIONE preesistenti), aprire l’interruttore generale e il dispositivo di sicurezza che protegge il circuito interessato. Per preparare al montaggio la lampada fluorescente, svitare e togliere il coperchio del portalampada, così da rendere accessibile la piastra portante, che reca la morsettiera per il collegamento elettrico, il foro per il cavo di alimentazione e i fori per le viti di fissaggio. Smontare il lampadario sospeso o togliere il coperchio della scatola di derivazione, liberando il cavo.
Collegamento della lampada fluorescente al circuito Far passare il cavo nell’apposito foro (situato vicino alla morsettiera) e appoggiare il portalampada contro il soffitto, segnando con una matita la posizione delle viti di fissaggio. La soluzione ottimale sarebbe di avvitarlo direttamente ai travetti sovrastanti; se ciò non è possibile, fare i fori col trapano e inserirvi i tasselli a espansione. Nel caso la lampada non dovesse essere installata a soffitto, ma a una parete fatta di PANNELLI DI GESSO PREFABBRICATI, usare bulloni snodati con alette a molla. Avvitato il portalampada, collegare il cavo alla morsettiera, fissandone i conduttori ai morsetti (vedi illustrazione); avvitare il coperchio del portalampada.
Il tubo fluorescente reca, a entrambe le estremità, due spinotti che devono essere inseriti negli appositi supporti bipolari (montati su staffe), dopo di che il tubo deve essere fatto ruotare finché non si sente uno scatto, indice che è stato agganciato. Il sistema di aggancio del tubo al portalampada può variare a seconda dei modelli, quindi è bene chiedere delucidazioni in proposito al momento dell’acquisto. L’installazione della lampada fluorescente è, con ciò, conclusa; se presente, montare la calotta di protezione, poi richiudere interruttore generale e dispositivo di sicurezza.
Difetti di funzionamento
Prima di cercare di stabilire le cause del funzionamento difettoso di una lampada a fluorescenza, aprire l’interruttore generale e il dispositivo di sicurezza del circuito; indi:
Se il tubo non si accende, per prima cosa controllare che gli spinotti facciano contatto con i supporti bipolari e, nel caso, far ruotare il tubo nei supporti stessi. Il problema potrebbe anche essere nello starter (l’interruttore di avviamento che, insieme con l’alimentatore, produce la sovratensione necessaria per far “risplendere” le particelle fluorescenti che rivestono la superficie interna del tubo): se la lampada ne è dotata, provare a sostituirlo. Nel caso che anche ciò non bastasse sostituire il tubo.
Se la luce è debole, tremolante o intermittente, il tubo sta probabilmente esaurendosi e va quindi sostituito; se, al momento dell’accensione, il tubo lampeggia ma non si accende, oppure si accende alle estremità ma non al centro, si tratta con ogni probabilità dello starter difettoso, che va quindi cambiato.
Se la lampada, anziché a starter, è del tipo ad accensione istantanea, in cui la sovratensione necessaria per l’accensione è prodotta (la un particolare alimentatore, al quale sono collegati due fili che partono dalle estremità del portalampada, le disfunzioni possono essere dovute a un collegamento non corretto dei fili dell’alimentatore ed è pertanto necessario accertarsene. Se non si riscontrano problemi, i rimedi possibili sono gli stessi indicati per le lampade a starter.