Ancora una guida semplice e rapida che contiene consigli sul galateo: oggi mi occuperò dell’uso delle posate e del vasellame in genere adoperato in cucina. Indispensabile per un buon contegno a tavola è saper usare appropriatamente i vari arnesi che si trovano sulla tavola.
Il tovagliolo, se grande, si tiene sulle ginocchia spiegato a metà; se piccolo, lo si può anche tenere accanto al proprio piatto a destra: i moderni tovagliolini hanno infatti la tendenza a scivolare a terra, sicchè al momento di detergersi le labbra o si fa un tuffo sotto il tavolo per prenderlo, o ci si trova in imbarazzo. Perciò per ovviare a questi inconvenienti è meglio tenerlo sottomano.
In nessun modo ci si allaccia il tovagliolo al collo nè lo si infila nelle asole del gilet o nel colletto o nella scollatura! Bisogna saper mangiare senza sbrodolarsi.
Il bicchiere non si riempie mai completamente. Non se ne beve in un solo sorso tutto il contenuto. Non si emettono sospiri o schiocchi di soddisfazione. Si beve senza rumore. Non si regge il bicchiere con le due mani. I bicchieri normali non si impugnano vigorosamente, ma si tengono in mano dalla metà in giù. Non si scalda il bicchiere tra le mani per aumentare le virtù del vino rosso
Il pane si spezza con le mani; non lo si taglia mai con il coltello; lo si spezza con la destra tenendolo con la sinistra. Se ne stacca un boccone per volta, man mano che lo si mangia, senza prepararsene una scorta di pezzettini come si fa con i bambini piccoli. Nemmeno si porta mai alla bocca tutto il pezzo di pane per morderlo, nè lo si spezza con una mano sola, tenedolo sulla tovaglia e continuando a reggere con l’altra mano la posata. Se il pane si trova nell’apposito piattino lo si riappoggia sul medesimo ogni volta dopo essersene serviti. Non si intinge il pane nel vino o nella minestra. Di norma non lo si intinge nemmeno nella salsa o sugo che si abbia nel piatto.